J. Brahms: Intermezzo opera 118 nr. 2 in La maggiore

BRAHMS _ Intermezzo op.118 nr. 2 in La maggiore – 1893

L’opera 118 vide la luce quasi settant’anni dopo i Momenti Musicali schubertiani.
Ma, almeno sul piano delle affinità ideali, le due liriche riflessioni sono coeve.
Brahms fa anche lui un uso magistrale della più classica forma Canzone (A-B-A): la raffinata semplicità del canto nasconde ri-velando la lacrima sotto un nostalgico, rassegnato sorriso. Nuovamente immersi, in modo simile ma anche totalmente diverso, nell’anticamera paradossale della Filosofia, cantiamo, insieme al grande Brahms, la Malinconia senza fine del perduto (mai realizzato) amore…

Questa potrebbe essere la chiave interpretativa usata dal Maestro Adrian Vasilache, nella sua esecuzione del brano.
Fate attenzione al modo in qui viene evidenziato il gioco imitativo tra le voci della parte centrale (B): due anime s’inseguono nel cantare l’amore, ma non s’incontreranno mai all’unisono….e forse una confessione inconscia, molto pudica e ben nascosta agli sguardi degradanti dei meschini, che riguarda l’infelice destino di un grande amore che non si poteva realizzare ?

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